2Cronache 26

1 Capitolo 26

Il buon regno di Uzzia in Giuda 2Cr 26:1-15

Il tentativo di Uzzia di bruciare l'incenso 2Cr 26:16-23

Versetti 1-15

Finché Uzzia cercò il Signore e si preoccupò della religione, Dio lo fece prosperare. Prosperano solo coloro che Dio fa prosperare, perché la prosperità è un suo dono. Molti hanno riconosciuto che, finché hanno cercato il Signore e si sono attenuti ai loro doveri, hanno prosperato; ma quando hanno abbandonato Dio, tutto è andato a rotoli. Dio non continua a benedire gli indolenti né a negare la sua benedizione ai diligenti. Non permetterà mai a nessuno di cercare il suo volto invano. Il nome di Uzzia era famoso in tutti i Paesi vicini. Un nome presso Dio e la gente per bene rende veramente onore. Non si dilettava nella guerra, né si dedicava agli sport, ma si dilettava nell'agricoltura.

16 Versetti 16-23

La trasgressione dei re prima di Uzzia fu quella di abbandonare il tempio del Signore e di bruciare incenso su altari idolatri. Ma la sua trasgressione fu quella di entrare nel luogo santo e tentare di bruciare incenso sull'altare di Dio. Vedete come è difficile evitare un estremo e non incorrere in un altro. Alla base del suo peccato c'era l'orgoglio del cuore, una brama che rovina molti. Invece di innalzare il nome di Dio in segno di gratitudine verso colui che aveva fatto tanto per lui, il suo cuore si era innalzato per fargli del male. La pretesa di conoscenze proibite e la ricerca di cose troppo alte per gli uomini sono dovute all'orgoglio del cuore. L'incenso delle nostre preghiere deve essere messo, per fede, nelle mani del Signore Gesù, il grande Sommo Sacerdote della nostra professione, altrimenti non possiamo aspettarci che sia accettato da Dio (Re 8,3). Anche se Uzziah litigò con i sacerdoti, non volle litigare con il suo Creatore. Ma fu punito per la sua trasgressione; rimase lebbroso fino alla morte, escluso dalla società. La punizione rispondeva al peccato come se fosse un volto in un bicchiere. L'orgoglio era alla base della sua trasgressione, e così Dio lo umiliò e lo disonorò. Chi brama gli onori proibiti, perde quelli consentiti. Adamo, afferrando l'albero della conoscenza di cui non poteva mangiare, si privò dell'albero della vita di cui avrebbe potuto mangiare. Chiunque legga dica: "Il Signore è giusto". E quando il Signore riterrà opportuno gettare via uomini prosperi e utili, come vasi rotti, se ne susciterà altri al loro posto, essi potranno rallegrarsi di rinunciare a tutte le preoccupazioni mondane e impiegare i loro giorni rimanenti nella preparazione alla morte.

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